In un’assemblea generale di noi tutti anziani, tenuta nel salone teatro, il dott. Bianchi – direttore sanitario – ci informa della situazione e della decisione di dover chiudere l’accesso alla Casa a tutti i non addetti (parenti, amici e volontari). Si fissano nuove regole (e le regole vanno rispettate). Si è dovuto pertanto anticipare l’ora della cena ai piani superiori per dare modo alle OSS di aiutare gli anziani più fragili durante il pasto. Il virus non solo ha spaventato ma ha aumentato anche il lavoro privandoci dell’aiuto dei volontari.
Quante altre cose ci sono venute a mancare: gli allegri mercatini mensili, particolarmente affollati nei giorni di festa dai visitatori esterni. La Chiesa: che dire delle belle celebrazioni con la partecipazione di cori esterni? Guidati da maestri eccellenti che si alternavano all’organo e le note melodiose di inni sacri che venivano diffuse attraverso la TV nelle camere degli anziani allettati. Davano a tutti lieta gioia e le nostre celebrazioni rendevano il nostro “piccolo Tibet” Casa Guanella come il piccolo Duomo di Caidate.
E i pomeriggi prefestivi e festivi in cui si alternavano ogni volta: artisti, cori regionali (come era bello sentire i canti regionali), bande. Musica che genera ricordi e al contempo invita al ballo stuzzicati dal ritmo e dai ricordi. A quante cose abbiamo dovuto rinunciare per evitare ogni contagio, però nonostante tutto queste rinunce non è mai mancata, a tutti noi, l’attenta presenza dei nostri educatori, che con sollecita amorevole disposizione ci hanno sempre tenuti informati su tutto quanto succedeva (cronaca ed attività varie, mostrandoci filmati, giochi enigmistici, indovinelli e di tutto e di più…) a loro va il nostro particolare grazie per la pazienza e la sopportazione che certamente nutrono nei nostri riguardi pur sapendo che la loro missione con noi anziani non sempre è facile. Visto gli acciacchi che la vecchiaia porta, a volte, non siamo facili da gestire. Al loro compito gravoso va il nostro grazie.
Come si suole dire per combattere un nemico questo va conosciuto. Ci auguriamo che i nostri ricercatori trovino il vaccino, cioè l’arma per sconfiggere questo micidiale male dal nome regale “Corona Virus”, ma demoniaco in tutti i sensi, esteso in tutto il mondo.
Lo batteranno lo distruggeranno e domani sarà per tutti solo un triste ricordo. Che cosa ci rimarrà?
Di tutto ciò ne faremo tesoro per il futuro pensando a quanto avevamo e abbiamo perso e allora impareremo che le cose belle vanno maggiormente apprezzate, rispettate e amate. A tutti il nostro infinito grazie: alla Direzione, ai Medici, ai parenti e ai sacerdoti… ma anche ai volontari che dalla loro assenza ne sentiamo terribilmente il vuoto. Grazie!
Anna L.