INVESTIRE SULLE BUONE IDEE

 

 

Ricevere la visita di un ricercatore in RSA è un evento raro, ma se si parla di un professionista che arriva da Melbourne in Australia, emozione e desiderio di scambio reciproco si amplificano.

L’incontro avviene tramite la regia di Fondazione Amplifon che ha promosso sul territorio nazionale il Progetto CIAO al quale hanno aderito decine di RSA. Il progetto prevede vari step: dalla fornitura di attrezzature top di gamma per quanto concerne il sistema audio-video, alla proposta di eventi accattivanti per le persone anziane istituzionalizzate (viaggi guidati, sessioni di yoga, concerti, …) e non per ultima la richiesta di sperimentare usi differenti rispetto a quanto pensato in fase progettuale.

Per tale motivo siamo stati scelti come realtà virtuosa insieme alla RSA di Codogno per aver attivato (ed aver in fase di sperimentazione) due progetti: la Realtà Aumentata per gli anziani che fruiscono della cyclette e l’utilizzo della lavagna elettronica per la terapia ETC (esercizio terapeutico conoscitivo), una metodologia di esercizi che permette il ri-apprendimento di capacità e funzioni perse attraverso movimenti del corpo e processi mentali.

Mercoledì 26 ottobre a metà mattina accompagnato da Clarissa Brivio e Chiara Lazzarini di Fondazione Amplifon e da Elisa Rimotti a rappresentare l’Opera don Guanella abbiamo accolto Terry Haines professore della Monash University di Melbourne.  Il divario linguistico non ha inficiato il desiderio di confronto; gap annullato da Clarissa e dall’ottima mediazione prestata.

La prima fase, post accoglienza, ci ha visti attorno a un tavolo per un confronto sulla nostra realtà e sulle figure che giornalmente prestano la loro competenza e sensibilità. Domande precise che richiedevano un’approfondita argomentazione non sono mancate. Così come anche il quesito rispetto all’utilizzo degli apparecchi messi a disposizione per il Progetto CIAO ha permesso la narrazione del percorso compiuto sin ora. Lo scambio ha, inoltre, permesso di approfondire la realtà di welfare australiano. La prima differenza che si coglie è come il servizio territoriale dialoghi con la RSA e con le Università. Quest’ultime non inviano solamente tirocinanti o matricole in formazione, ma équipe di ricercatori per validare percorsi innovativi o crearne di nuovi. Si investe sulle “buone idee” strutturando nuove opportunità, creando metodologia affinché possano essere replicate e misurate. L’invito di Terry nel cercare partnership con le università del territorio è stato sottolineato in più occasioni. La seconda differenza sta nella figura educativa praticamente assente nel tessuto di cura australiano; dove terapista occupazionale e psicologo sopperiscono in minima parte al lavoro educativo, ma al contempo creano una nuova modalità di presa in carico che un servizio educativo difficilmente potrebbe attuare. Un punto d’incontro, invece, sta nella tipologia di persone anziane accolte nelle RSA; in entrambi i casi (in Italia e in Australia) si parla di persone in cui il percorso di vita necessita di un supporto più articolato e specialistico che la famiglia non è più in grado di garantire.

La seconda fase ha portato i visitatori al confronto diretto con le attività di: 1 Realtà Aumentata 2 Terapia ETC e 3 Terapia dei Viaggiatori.

Nel primo setting alcuni nostri anziani si sono prestati nel mostrarsi a pedalare mentre sul grande schermo veniva proposto un percorso ciclabile con un accattivante panorama. Questo per rispondere a molteplici obiettivi che sono indagati ad ogni somministrazione da apposita testistica, quali creare un ambiente stimolante; favorire relazione spontanea ed aumentare la performance fisica. Lo svolgimento avviene identificando l’orario che le persone anziane sono abituate a frequentare la palestra per la consueta attività di cyclette. Ci sono delle postazioni vuote per permettere un’adesione libera. Il filmato è scelto per durata e per paesaggio. In sottofondo è presente una musica che ritma il gesto fisico. Le persone anziane iniziano a pedalare immergendosi in una realtà aumentata a livello visivo e uditivo. Il fisioterapista monitora la performance fisica e si occupa di garantire il corretto uso della cyclette. La condivisione a livello relazionale avviene in modo spontaneo e generalmente si arricchisce di esperienze personali. L’educatore diventa facilitatore nell’ambito comunicativo tra i partecipanti.

In questa occasione Terry non si è sottratto al piacere di provare in prima persona tale attività, ad oggi ancora considerata sperimentale. Vederlo pedalare accanto ai nostri anziani è ora un piacevole ricordo e non solo per noi operatori.

La terapia ETC è stata illustrata da Davide -nostro fisioterapista – mentre Alberto si prestava ad interagire con la lavagna digitale. Come ben spiegato, nel nostro caso, l’anziano percepisce il movimento passivo del suo braccio e ne riconosce le varie posizioni nello spazio. Distinguere varie figure, vari percorsi o posizioni permette di attivare processi cognitivi che portano al miglioramento di funzioni cerebrali danneggiate da eventi neurologici. La lavagna elettronica luminosa permette di variare gli esercizi disegnando forme, linee, lettere, numeri…  in modo da effettuare sempre attività diverse e non rendere il lavoro monotono. Terry ha osservato con attenzione e, con maggior pertinenza, ha posto domande avendo una formazione base da fisioterapista.

Ultima esperienza è stata offerta dal treno virtuale dove, dal 2014, si offre un setting con più accezioni: terapeutico, ludico e di socialità. Gli obiettivi in questa attività sono i seguenti: diminuzione degli stati di agitazione, dei momenti di aggressività e dei disturbi comportamentali (es. wandering); stimolare l’attenzione; facilitare i processi emozionali; stimolare il dialogo e la relazione e naturalmente facilitare il rilassamento. L’operatore si veste da “compagno di viaggio” aiutando la persona anziana a vivere al meglio un’esperienza significativa. Attualmente è impiegata in pochissime RSA e manca una rete di interscambio, ma siamo fiduciosi che si possa in un futuro non troppo lontano allacciare contatti e creare database ma soprattutto condivisione di esperienze.

A questo è servita la visita di Terry Haines e della Fondazione Amplifon. È un ribadire che da soli si può fruire di eventi significativi, ma che insieme si crea una nuova cultura volta sempre più al ben-essere della persona anziana. Guardare la nostra realtà con occhi nuovi, interrogarsi su quanto si dà per scontato, riscoprire la bellezza del luogo dove si opera è una ricchezza a prescindere. Il nostro grazie va a Fondazione Amplifon che ha permesso questo incontro così ricco e stimolante, all’Opera don Guanella nella persona di Elisa Rimotti per la sensibilità e per aver creato un ponte solido con la fondazione, ai nostri anziani che con titubanza ma desiderio di mettersi in gioco si sono prestati a una visita tanto inusuale, a Davide per il grande lavoro di preparazione all’incontro, a don Franco per il suo entusiasmo, ma soprattutto a Terry Haines per aver investito tempo, curiosità e professionalità in realtà così distanti  dalla sua quotidianità. Con la speranza che sia l’inizio di un sodalizio che travalica gli oceani, vi lasciamo con una frase del nostro fondatore: “Fermarsi non si può finché vi sono poveri da soccorrere e bisogni a cui provvedere” e così faremo.